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“Foibe, Esodo, Memoria. Il lungo dramma dell’italianità nelle terre dell’Adriatico orientale”. Coordina DT Caterina Spezzano – Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione. Interviene il Dott. Marino Micich – Direttore dell’Archivio-Museo storico di Fiume con sede a Roma

27 Settembre ORE 11:00 12:00

Gli eccidi degli italiani avvenuti in Venezia Giulia e in Dalmazia all’indomani del secondo conflitto mondiale, le cosiddette foibe, e l’esodo dei giuliano-dalmati dalle loro terre d’origine, che di quelle violenze fu in qualche modo la conseguenza, sono i temi analizzati in questo volume. Il dramma delle “foibe” emerge come un caso particolare di quella epurazione preventiva che ha caratterizzato l’avvento al potere dei regimi comunisti nel corso del Novecento e di cui la persecuzione sistematica della religione costituisce un aspetto essenziale. La vicenda dell’esodo e dell’accoglienza in Italia viene ripercorsa nelle sue motivazioni e nei suoi molteplici risvolti, e attraverso le testimonianze dirette dei profughi dall’Istria, da Fiume e da Zara.

L'autore

Marino Micich è nato il 22 settembre 1960 a Roma nell’ex villaggio Eur da genitori dalmati profughi provenienti da Zara, i quali nel 1957 vennero in Italia perché non potevano più continuare a vivere sotto l’oppressione del Terrore imposto dal regime comunista jugoslavo.
Tito impedì a lungo che la famiglia Micich prendesse la via dell’esodo e quando ciò avvenne i profughi di Zara, come tante altri prima di loro, faticarono non poco a trovare una sistemazione stabile in Itala, peregrinando tra i 109 campi profughi allestiti dal Governo.
I Micich furono mandati prima in un campo di smistamento profughi a Udine, poi spostati ad Aversa, in Campania, e infine a Roma, dove furono costretti a subire la riluttanza dei cittadini della Capitale, ostili all’accoglienza.
Oggi sappiamo che il motivo dell’ostilità verso i profughi è da ricercare nello sciacallaggio che esercitò il Partito comunista italiano nei loro riguardi, attraverso una propaganda denigratoria che li dipingeva tutti come nostalgici fascisti.
La colpa dei profughi, impressa come un marchio sulla loro pelle, era quella di aver palesato un netto rifiuto di inchinarsi alla violenza comunista e al Terrore di stampo staliniano che i gerarchi titini esercitavano sulle popolazioni di etnia italiana.
Micich è Presidente dell’Associazione per la Cultura Fiumana Istriana e Dalmata nel Lazio e Direttore dell’Archivio-Museo storico di Fiume con sede a Roma, di cui è Presidente Amleto Ballarini.
Ha pubblicato diversi Saggi e libri, oltre a numerosi articoli e a Documenti multimediali.

Dettagli

Data:
27 Settembre
Ora:
11:00 12:00
Categorie Evento:
,

Organizzatore

Librixia

Luogo

Piazza Vittoria – Agrobresciano Arena
Piazza della Vittoria
Brescia, Brescia 25121 Italia
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