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GIADA MESSETTI “La Cina è già qui” (Mondadori)
24 Settembre 2022 @ 15:00 - 16:30
con Massimiliano Del Barba.
Non passa giorno senza che si parli di Cina, tuttavia l’argomento viene spesso affrontato, in pubblico e in privato, attraverso una narrazione semplicistica in cui tutto è bianco o nero e il Celeste Impero è il male assoluto o il posto più efficiente del mondo. È «superfluo» commenta Giada Messetti «sottolineare quanto entrambe le versioni ci portino fuori strada». In questo libro, l’autrice traccia una mappa essenziale di una cultura ricca di fascino e, al contempo, profondamente diversa dalla nostra. Una bussola che, bypassando i tanti luoghi comuni, ci aiuta a orientarci nel labirinto di una civiltà millenaria, un mondo per antonomasia «altro», decifrando le differenze che ci separano. Un avvincente viaggio di scoperta che prende in esame alcuni dei tratti più connotanti del gigante asiatico: dal fascino della scrittura alla concezione della società e del tempo, dal potere «con caratteristiche cinesi» ai meccanismi che guidano e determinano la politica estera; e ancora l’influenza pervasiva del confucianesimo e quella del daoismo, l’aspirazione all’«armonia collettiva» e la consuetudine di «cinesizzare» tutto ciò che il Dragone incontra sulla sua strada. “La Cina è già qui” è un libro-ponte che vorrebbe scongiurare lo scontro di civiltà per molti ormai alle porte. È tempo di riconoscere che «l’Occidente ha bisogno della Cina tanto quanto la Cina ha bisogno dell’Occidente». All’orizzonte, «c’è un lavoro molto faticoso da svolgere, un’opera di connessione e tessitura non più rimandabile, perché senza conoscere e capire il proprio interlocutore è impossibile interagire».
Giada Massetti è una giornalista che appartiene alla generazione dei giovani che, capitati in Cina negli anni della formazione universitaria – un Paese in mezzo al guado del fiume che Deng Xiaoping indicò di attraversare, tra arretratezza e modernità – ne rimasero folgorati: “Sono arrivata a Pechino per la prima volta nel settembre 2002. Avevo ventun anni ed ero al terzo anno di università. L’impatto fu scioccante. Se ripenso alla versione di me ventunenne in quel dormitorio, il primo giorno a Pechino, provo una grande tenerezza perché, in realtà, quei cinque mesi si sono poi rivelati molto divertenti e formativi. È stato quel primo viaggio a contagiarmi con il “mal di Cina” e a convincermi che avesse senso appassionarsi a un paese così diverso da tutto ciò che avevo visto e conosciuto fino ad allora”. Rientrata in Italia nel 2011 (attualmente è autrice del programma di approfondimento di Rai3 “#Carta Bianca”) dopo aver vissuto a lungo in Cina, la giornalista porta nel suo bagaglio professionale un’esposizione alle dinamiche politiche, economiche e sociali della Repubblica popolare cinese non frequente tra i suoi colleghi.