Pino Casamassima – Tempesta. Storia di Giacomo Matteotti (Baldini+Castoldi) con Roberto Chiarini
6 Ottobre ORE 16:00 17:00
Il 30 maggio 1924 Giacomo Matteotti denuncia alla Camera dei deputati il clima di violenza e i brogli che hanno segnato le elezioni politiche dell’aprile precedente. Con un nuovo intervento previsto per l’11 giugno, il segretario del Partito socialista unitario avrebbe smascherato un giro di tangenti petrolifere provenienti dalla compagnia americana Sinclair Oil, che coinvolgevano perfino il duce e lo stesso re, Vittorio Emanuele III. Il 10 giugno, il leader socialista viene rapito e ucciso. Resta nell’immaginario collettivo la convinzione che l’omicidio sia conseguenza dell’ultimo intervento alla Camera. Lo stesso Matteotti, alla fine della sua denuncia, l’avrebbe involontariamente avvalorata con queste parole: «Io, il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me». Una tesi, quella dell’eliminazione per quel discorso, che dopo i primi tentativi – anche maldestri – di scrollarsi di dosso ogni responsabilità, Mussolini avrebbe accreditato per coprire la vera ragione del delitto: evitare che lo scandalo lo travolgesse proprio nel momento in cui il Governo necessitava di prestiti internazionali importantissimi. Ne è riprova il discorso del 3 gennaio 1925, col quale il duce si assumerà «la responsabilità politica, morale, storica» di quanto avvenuto fino a quel momento. Più che una dichiarazione, una rivendicazione. In questo libro rivive la vicenda umana e politica di un uomo che prima di morire a 39 anni aveva segnato il corso della Storia, fino a diventare icona della lotta per la libertà, nonché simbolo stesso dell’antifascismo.
Biografia
Pino Casamassima è giornalista professionista e autore. La sua carriera inizia nella seconda metà degli anni Settanta con i quotidiani Il Giornale di Brescia e Bresciaoggi. Caporedattore a Cronos, passa quindi a Rombo, dove è anche inviato in F.1, quindi è caposervizio a L’Indipendente, e dopo la sua chiusura scrive per il manifesto; passa quindi a collaborare col QN (Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione), Corriere della Sera, Focus Storia, BBC History. Ha diretto le riviste Cronos, CarF1 Magazine, Coupé&Cabrio. Per la De Ferrari ha diretto la collana Controcanto, Digital Portrait e Novels. Ha collaborato con i network americani CBS e History Channel, con la testata argentina A Todo Motor, la giapponese Auto Techno. È stato consulente e scouting editor di Rcs Libri, ha collaborato con Rai Storia ed è stato tra gli autori de La Storia siamo noi. Ha pubblicato una cinquantina di libri, alcuni dei quali tradotti all’estero, Cina compresa. Ha scritto una ventina di testi teatrali e diretto alcuni teatri. Riconosciuto come uno dei maggiori esperti del terrorismo italiano, ha rifiutato l’audizione della III Commissione parlamentare d’inchiesta sul rapimento e l’uccisione dell’on. Aldo Moro inviando una lettera al presidente Giuseppe Fioroni in cui ha sostenuto l’inutilità della commissione stessa.
Tiene regolarmente lectio in biblioteche e scuole sui diversi argomenti, spesso oggetto dei suoi libri. Con Il libro nero delle Brigate Rosse (Newton Compton) ha vinto il premio Minturno 2008; con Il Sangue dei rossi (Cairo), il premio Luigi Di Rosa 2011 ex aequo con Cuori neri (Sperling&Kupfer) di Luca Telese.